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Il Jobs Act contratti di lavoro ha compiuto una piccola rivoluzione nell’ambito del diritto del lavoro, mutando numerosi tratti della normativa in materia di lavoro e di contratti e cambiando così numerose tipologie contrattuali. Vale la pena prendere in considerazione tutti i mutamenti che sono intercorsi dal 2016 per i contratti di lavoro, per comprendere cosa sia concretamente cambiato.

Jobs Act contratti lavoro: Quali cambiamenti ha apportato

Il Jobs Act ha introdotto innanzitutto, a partire dal 7 marzo 2015, i contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti e riservato ai lavoratori assunti dopo tale data. I lavoratori assunti con questo contratto, in caso di licenziamento ( ad esclusione dei casi di licenziamento nullo, discriminatorio, orale, per fatto insussistente e negli altri casi di nullità prevista ex lege ) non avranno diritto alla reintegrazione ma bensì all’erogazione di un’indennità che sale all’aumentare dell’anzianità. Questa è una delle previsioni più note del Jobs Act, e forse una delle rivoluzioni più intense, ma vi sono anche altri punti della disciplina contrattuale del lavoro da prendere in considerazione; infatti il Jobs Act ha predisposto delle misure per conciliare l’attività lavorativa con le esigenze della vita che successivamente prenderemo in analisi.

jobs act come cambiano contratti e lavoro

 Il jobs act contratti  lavoro ha predisposto la redazione di tutte le tipologie di contratto con i quali, al giorno d’oggi, si può essere assunti in Italia. Vediamole insieme:

Contratto a tempo indeterminato a tutela crescente

Innanzitutto fra di essi ritroviamo il contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti, già introdotto precedentemente e che prevede la possibilità di stipulare un accordo di conservazione del posto di lavoro, in cui le due parti ( lavoratore e datore di lavoro) si accordano sull'abbassamento di livello e retribuzione al fine di evitare il licenziamento. Il demansionamento può essere attuato tuttavia solo ed esclusivamente in caso di presenza di processi di ristrutturazione o riorganizzazione aziendale e negli altri casi individuati dai contratti collettivi l’impresa. Inoltre è prevista l'introduzione di un indennizzo minimo di 4 mensilità, da far scattare subito dopo il periodo di prova, con l'obiettivo di scoraggiare licenziamenti facili. E' confermata poi la conciliazione veloce, in cui il datore di lavoro può offrire una mensilità per anno di anzianità fino a un massimo di 18 mensilità, con un minimo di due.

Contratto a tempo determinato

Per il contratto a tempo determinato è stato previsto che l’azienda possa omettere di indicare la causale, ovvero il motivo che giustifica l’adozione di un contratto a tempo determinato. Il contratto può durare un massimo di 36 mesi ( incluse le cinque proroghe possibili ): se al termine di questa scadenza il lavoratore prosegue nell’attività per altri trenta giorni ( se il contratto dura meno di 6 mesi ) o per altri cinquanta giorni ( se il contratto dura più di sei mesi ) ha diritto ad un aumento del 20% sulla retribuzione; superato il 30esimo ed il 50esimo giorno il contratto si trasforma in contratto di lavoro a tempo indeterminato. Lo stesso esito si ottiene nel caso in cui non venga rispettato il periodo di stacco tra il primo e il secondo rinnovo di un contratto ( 10 giorni per contratti che non abbiano superato i 6 mesi e 20 per quelli il cui limite supera i suddetti ). Inoltre viene introdotto un limite di numero di lavoratori da assumere a tempo determinato: non più del 20% sul totale dei lavoratori a tempo indeterminato. Se tale limite non dovesse essere rispettato, il datore di lavoro incorrerà in gravose sanzioni ( questa limitazione non si applica ai contratti stipulati da enti per l'attività di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica etc. ).

Contratto di somministrazione di lavoro jobs act

Il Contratto di Somministrazione è stato ampliato ( con l'eliminazione delle causali ) per mezzo del Jobs Act, che ha ammesso anche il contratto a tempo indeterminato ( staff leasing ) per questo tipo di rapporto di lavoro. Il contratto di somministrazione dura un massimo di 36 mesi inclusi i sei rinnovi possibili, e superati i termini diviene un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Inoltre anche qui, come nel contratto a tempo determinato, viene stabilito un limite pari al 20% di assunzioni con questa modalità contrattuale, sul totale dei lavoratori a tempo indeterminato. Per ora il contratto a somministrazione può essere applicato solo per alcune tipologie di attività e nei casi previsti dalla Legge Biagi, quali ad esempio per l'apprendistato. Nel caso di inattività del lavoratore somministrato a tempo indeterminato, è prevista un'indennità.

Contratto a chiamata

Per quanto riguarda invece il contratto a chiamata ( detto anche intermittente ), può durare per un massimo di 400 giorni distribuiti in tre anni solari, esclusi determinati settore ( quali turismo e spettacolo, servizi pubblici ), altrimenti diventa un lavoro a tempo indeterminato. Le novità portare dal Jobs Act in quest’ambito riguardano le modalità di comunicazione della chiamata ( per mezzo di e-mail, servizio informatico o SMS, e via fax solamente nel caso di malfunzionamento dei sistemi informatici )  che vengono stabilite con la Legge Fornero L. 92/2012 e che oltre a stabilirne l'obbligo, stabilisce anche il modo in cui devono essere effettuate: tramite comunicazione obbligatoria pre-assuntiva e comunicazione amministrativa prima di ogni chiamata del medesimo lavoratore.

Lavoro accessorio

Per quanto concerne il lavoro accessorio, il Jobs Act ha elevato il limite di reddito fino a 7mila euro ( e non più 5mila come precedentemente ) sempre per mezzo di voucher INPS. inoltre è stato messo a punto un sistema di tracciabilità dei buoni per evitare frodi ed abusi e l'attivazione dei voucher ora è attuabile in modalità telematica.

Contratto apprendistato

Anche il contratto di apprendistato è stato disciplinato dal Jobs Act, che infatti lo ha voluto semplificare. Deve essere predisposto un patto di prova per iscritto e le categorie di apprendistato rimangono quelle precedenti la riforma: apprendistato per la qualifica-diploma professionale, apprendistato di alta formazione e ricerca e apprendistato professionalizzante.

Contratto di lavoro part time jobs act

Per il part-time, invece, sono state previste delle clausole più elastiche per quanto concerne la fissazione degli orari di lavoro e sugli straordinari ( non più del 25% delle ore settimanali previste dal contratto secondo la legge Fornero ). Sulle clausole elastiche sussiste però un diritto di ripensamento per cui la sua inosservanza non può rientrare nel giustificato motivo di licenziamento. Inoltre il lavoratore che abbia determinate esigenze ( malattie oncologiche e simili ) può chiedere il part-time partendo da un contratto full-time. Per capire meglio di cosa si parla quando si nomina lavoro part-time, vediamo insieme le sue 3 classificazioni:

Contratto a progetto

Dal momento in cui entrerà in vigore il decreto attuativo del Jobs Act sul riordino dei contratti, non potranno essere più stipulati i contratti a progetto. Quelli ancora in essere invece potranno proseguire non oltre la scadenza contrattuale. Quindi dal 24 Giugno 2015, tali contratti sono stati aboliti e dal primo Gennaio 2016 anche quelli ancora attivi non sono stati prorogati. Alla fine del suddetto termine questi contratti sono stati convertiti in contratti di lavoro subordinati. L'unica eccezione riguarda i contratti a progetto regolati da accordi stipulati con i sindacati che hanno avuto la possibilità di continuare se motivati da particolari esigenze produttive ed organizzative del relativo settore insieme ad altre poche tipologie di collaborazioni.

Jobs Act contratti lavoro - Lista della Documentazione riportata nell'articolo: