Regimi Fiscali di Vantaggio

Introduzione

I regimi fiscali di vantaggio nascono come incentivo per professionisti ed imprese che voglio iniziare il loro percorso nel mondo dell'imprenditoria.
Nei vari anni questi regimi hanno subito delle variazioni fino ad arrivare alla finanziaria del 2015 che ha introdotto un nuovo regime denominato "regime forfettario".
Precedentemente i regimi attivi erano:

il regime delle nuove iniziative produttive ( art. 13 della L. 388/2000 );

il regime di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e per i lavoratori in mobilità, detto regime dei nuovi minimi ( art. 27 co. 1 e 2 del D.L. n. 98/2011 );

il regime agevolato per gli “ex minimi” ( art. 27 co. 3 del D.L. n. 98/2011 ).

Quindi ad oggi, nel 2017, l'unico regime di vantaggio rimasto in vigore è il quello forfettario.

Requisiti

Il requisito soggettivo è che tutte le persone fisiche esercenti un'attività d'impresa o professionale possono fruire di questo regime.
Per quanto riguarda il requisito oggettivo invece, l'accesso e il mantenimento del regime è possibile con determinati requisiti:

Non aver sostenuto spese per dipendenti/collaboratori superiori ad € 5.000,00 lordi;
Non aver percepito ricavi compresi tra € 25 mila e € 50 mila nell'anno precedente in base all'attività svolta;
Non aver effettuato acquisti di beni strumentali superiori a € 20.000 di media nel triennio precedente.

Tali requisiti devono essere verificati per i soggetti che già esercitano un'attività commerciale o professionale. Per chi invece inizia un'attività sono dati indicativi.

Semplificazioni

Chi adotta il Regime Forfettario usufruisce di alcune semplificazioni Contabili e fiscali:

Esonero dalla tenuta dei registri contabili;
Esonero dalla registrazione delle fatture emesse, dei corrispettivi ( certificazione dei corrispettivi obbligatoria ) e degli acquisti;
Esonero dalle liquidazioni Iva, versamenti Iva, dichiarazioni Iva e comunicazioni Iva;
Esonero dallo studio di settore;
Esonero dall’applicazione della ritenuta di acconto Irpef.

Calcolo reddito e imposta

Per la determinazione del reddito, diversamente dai normali regimi dove viene fatta la differenza tra costi e ricavi, nel regime forfettario il reddito imponibile viene determinato in base ad un'indice di redditività che l'Agenzia delle Entrate ha stabilito a seconda dell'attività svolta.
Una volta determinato il reddito imponible, verranno detratti i contributi previdenziali versati durante l'anno e sul risultato andrà applicata un'imposta sostitutiva del 15%. Per i primi 3 anni l'imposta sostitutiva è ridotta al 5%.

Agevolazioni contributive

Con la Legge n. 208/2015, a decorrere dal 1 gennaio 2016, viene stabilito che “Il reddito forfettario determinato ai sensi dei precedenti commi costituisce base imponibile ai sensi dell’articolo 1 della legge 2 agosto 1990, n. 233. Su tale reddito si applica la contribuzione dovuta ai fini previdenziali, ridotta del 35%. Si applica, per l’accredito della contribuzione, la disposizione di cui all’articolo 2, comma 29, della legge 8 agosto 1995, n. 335“. Quindi in base al tenore della nuova norma non è pù previsto l’esonero dal pagamento dei contributi minimi da parte dei soggetti imprenditori iscritti alla gestione artigiani commercianti presso l’Inps, ma si prevede una riduzione del 35% sulla contribuzione dovuta a fini previdenziali.

Cause di esclusione

Non possono avvalersi del regime forfettario:

i soggetti che si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfettari di determinazione del reddito;
i soggetti non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea;
i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati;
i soggetti che partecipano a società di persone, ad associazioni professionali, di cui all’articolo 5 del TUIR, o a società a responsabilità limitata;
i soggetti che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro.

Il regime forfettario cessa di avere efficacia a partire dall’anno successivo a quello in cui viene meno anche solo uno dei requisiti di accesso previsti dalla legge, ovvero si verifica una delle cause di esclusione.